
In Giappone, a Dicembre sono trasmessi in TV film e spettacoli televisivi chiamati “Chūshingura” (忠臣蔵).
Questo racconto è tratto da una storia reale che ebbe luogo il 14 Dicembre del calendario lunare, basata sul Bushido per il quale quarantasette Samurai vendicano il rancore del proprio signore ed è un evento profondamente inciso nel cuore di molti giapponesi.
Bushidō
Bushidō è una moralità composta di “giustizia, coraggio, benevolenza, gratitudine, sincerità, onore, lealtà”.
Giustizia (義): la retta via come essere umano, giustizia e la più severa virtù del Bushidō;
Coraggio (勇): il coraggio mantenere la giustizia;
Benevolenza (仁) rispetto e compassione per gli altri. Il termine “Bushinonasake” (武士の情け) (compassione del guerriero) contiene al suo interno lo spirito di benevolenza;
Gratitudine (礼) un senso di modestia che nasce dal coltivare lo spirito di benevolenza e dal rispetto dei sentimenti degli altri;
Sincerità (誠)-Letteralmente, “fare quello che dici”. Il termine “un guerriero non ritratta mai la propria parola” si origina da qui.
Onore (名誉) Rispetta il nome e mantieni uno stile di vita nobile
Lealtà (忠義)-Assoluta obbedienza al Signore
Akō Rōshi (赤穂浪士)

la storia inizia durante lo Shogunato di Tsunayoshi Tokugawa.
Ogni anno, c’era una cerimonia per accogliere il messaggero dell’imperatore al castello di Edo. A questo fine Tokugawa nomina Asano Takuminokami (浅野内匠頭) signore del feudo diAkō (赤穂藩) (attuale prefettura Hyogo).
C’erano molte antiche tradizioni nella corte imperiale e Kira Kōzunosuke, che aveva familiarità con le antiche usanze aveva il compito di insegnare l’etichetta di corte a Asano.
Tuttavia, Kira iniziò a maltrattare Asano il quale non potendo più sopportare, ferì con la spada Kira nel castello di Edo. Kira subì una ferita alla fronte ma non fu in pericolo di vita.
A quel tempo era proibito nel castello di Edo estrarre la spada e siccome durante una cerimonia importante Asano si macchiò di un peccato di sangue gli fu ordinato di fare immediatamente “seppuku” (切腹). Inoltre fu chiesto di sciogliere il suo casato e di consegnare il feudo di Akō allo Shōgun.
In questi casi era consuetudine punire entrambe le parti in conflitto con la stessa pena, tuttavia Kira, che iniziò non subì alcun provvedimento.
In queste circostanze, il primo vassallo del feudo di Akō, Ōishi Kuranosuke assieme ad altri persero il castello e divennero “Rōshi” (浪士), ovvero guerrieri senza un signore con solo il desiderio di ristabilire feudo di Akō e ottenere la punizione per Kira.
Tuttavia, il desiderio non fu esaudito e Ōishi con gli altri decisero di uccidere da sé Kira.
In quel momento mentre molti Rōshi del feudo di Akō scappavano per non morire, quarantasette si unirono per uccidere Kira.
L’Attacco
Ebbero informazione che Il 14 Dicembre del calendario lunare Kira sarebbe stato nella sua residenza per la cerimonia del tè e decisero di ucciderlo in questo giorno.
Dopo due ore di intensi combattimenti i Rōshi del feudo di Akō continuavano a cercare Kira che infine trovarono nascosto in una capanna dove fu ucciso.
Successivamente a questo avvenimento un Rōshi del feudo di Akō scomparve mentre agli altri quarantasei che si arresero il 3 Febbraio del 1703 fu chiesto di fare Seppuku e morirono tutti.
A tuttora quarantasei guerrieri sono seppelliti attorno al proprio signore Asano presso lo stesso tempio.
È una storia spettacolare e difficile da comprendere nello spirito dei tempi moderni ma si spiega con lo spirito del Bushidō in base al quale la lealtà verso il proprio signore consiste nella rinuncia alla propria vita per cancellare il suo rancore.